Amanda T., 15enne vittima del cyber-bullismo

Amanda T., 15enne vittima del cyber-bullismo

Tre anni di vessazioni e cyber-bullismo, poi il suicidio. Amanda T., 15enne canadese girovagava in rete come la maggior parte degli adolescenti di oggi. La sua vita era cambiata da quanto aveva conosciuto un uomo su Facebook, così ha deciso di farla finita. Lui le aveva chiesto di mostrargli il suo corpo e lei, a soli 12 anni, aveva ingenuamente accettato fotografando il suo seno con la webcam.

Il cyber-bullo ha cominciato così a minacciarla: doveva fare ciò che lui le ordinava altrimenti avrebbe diffuso le immagini online. E alla fine, lui lo ha fatto comunque. L’emozione della chat si era trasformata in ansia, depressione e la sua voglia di vivere era andata via via affievolendosi.

A settembre, Amanda aveva raccontato la vicenda con un video in bianco e nero in cui faceva scorrere una serie di cartelli raccontando la sua storia come forma di richiesta silenziosa di aiuto. “I have nobody, I need someone” (Non ho nessuno, ho bisogno di qualcuno). Anche questo ha provocato reazioni spiacevoli on line. Amanda aveva provato già due volte a togliersi la vita.

Da pochi mesi aveva cambiato scuola perché la compagna di un uomo più grande con cui Amanda si intratteneva, l’aveva picchiata pubblicamente e umiliata dinanzi ai presenti. Alla nuova scuola di Vancouver raccontano di aver fatto di tutto per aiutarla. Ma non è bastato.

Probabilmente un maggiore controllo sulla ragazza avrebbe evitato il peggio. Molti genitori usano dei cellulari spia Endoacustica, per conoscere meglio i propri figli, conoscere con chi parlano e chi frequentano e usano sistemi per visualizzare i contenuti dei pc ed in particolare per conoscere i testi delle chat.

A pochi giorni dal suicidio di Amanda, il gruppo hacktivista Anonymous ha reso pubblica con un video la presunta identità del cyber-bullo. In rete gli hacker hanno fornito nome e cognome e anche l’indirizzo del presunto stalker. Si tratterebbe di un uomo di 32 anni, residente a Vancouver, assiduo frequentatore di siti pedopornografici. L’uomo indicato avrebbe precedenti per molestia sessuale.

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