Il caso ha preso avvio a seguito di una denuncia contro un impiegato da parte di una società genovese. Il dipendente era accusato di essersi introdotto abusivamente nel sistema informatico aziendale al fine di duplicare dei dati e trasmetterli ai concorrenti. La sentenza n. 44840 della Corte di Cassazione ha lasciato tutti senza parole: “Deve ritenersi la insussistenza del contestato reato di furto, condividendo il Collegio il principio già espresso da questa Corte secondo cui è da escludere la configurabilità del reato di furto nel caso di semplice copiatura non autorizzata di “files” contenuti in un supporto informatico altrui, non comportando tale attività la perdita del possesso della “res” da parte del legittimo detentore […] i dati e le informazioni non sono compresi nel concetto, pur ampio, di “cosa mobile” […] la sottrazione di dati quando non si estenda ai supporti materiali su cui i dati sono impressi altro non è che una “presa di conoscenza” di notizie, ossia un fatto intellettivo, rientrante, se del caso, nella violazione dei segreti“.
Giudizio che lascia ben poco all’interpretazione, tenuto presente che i danni che la fuoriuscita di dati aziendali potrebbe arrecare sono davvero ingenti. Basti pensare alla trasmissione ai concorrenti di password, documenti, progetti e dati dei clienti, questo potrebbe voler dire la fine di un’azienda. D’altro canto il dipendente infedele potrebbe avere alti interessi economici e di potere nel filtrare informazioni riservate.
E’ bene tener anche presente che i file trasferiti attraverso server (le email, ad esempio) sono completamente leggibili ed intercettabili; stessa cosa è valida per le archiviazioni online, facilmente acquisibili da malintenzionati.
A questo proposito si stanno sviluppando sempre più velocemente dei sistemi di salvataggio e criptaggio dei dati che, attraverso algoritmi di cifratura, rendono i vostri file sicuri, protetti ed inespugnabili. Inoltre consentono di distruggere automaticamente le informazioni contenute al loro interno qualora questi capitino nelle mani sbagliate. Perché rischiare di perdere tutto in pochi istanti? La soluzione c’è.