E’ uno dei pericoli più grandi all’interno delle aziende di grandi o piccole dimensioni che siano. I dipendenti infedeli, all’apparenza disciplinati ed educati, ma che dinanzi ad una bella somma di soldi o ad una posizione prestigiosa possono vendere informazioni e dati riservati.
Secondo una recente ricerca, dietro la scrivania dell’ufficio, 3 su 5 fanno shopping online o vanno sul sito della loro banca, mentre la metà “frequenta” i social network. Un comportamento a rischio, così le aziende diventano vulnerabili per quello che riguarda la sicurezza online. I “carnefici” in Italia sarebbero i dipendenti più fedeli, i passivi e i “cinici annoiati” il vero anello debole della catena di sicurezza informatica.
Come scoprire i dipendenti infedeli?
Su mille intervistati, 640 sono convinti che sia l’azienda ad averli “vaccinati” da bachi e altri pericoli web. Uno su tre pensa addirittura che sicurezza equivalga a meno innovazione. Il risultato? Molti naviganti senza protezione, e una barca aziendale a rischio. Eppure basterebbe l’implementazione di piccoli sistemi di controllo per computer che in maniera invisibile proteggono le imprese dai malintenzionati sotto copertura.
Perché spesso sono le aziende a proteggere i dipendenti da ogni rischio, ma non il contrario.
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