Costrette a prendere le ferie nei periodi più scomodi e spesso molestate psicologicamente e/o sessualmente. In Italia, così come in molti altri Paesi, il fatto di essere “libera” diventa spesso un’arma a doppio taglio per donne che, paradossalmente, hanno investito energie proprio per garantirsi il massimo dell’indipendenza e dar spazio alla carriera.
E’ un tipo di mobbing meno appariscente, forse anche meno conosciuto, figlio di evoluzioni sociali sviluppatesi negli ultimi 10-15 anni e quindi non ancora ben codificato: il mobbing a danno delle donne single.
Lavoratrici, cioè, che non hanno figli e in molti casi neanche un compagno e che quindi sono costrette a sopportare un sovraccarico lavorativo e psicologico da colleghi e superiori che viene talvolta sottovalutato se non completamente ignorato. Questo è un fenomeno che si verifica molto spesso nei luoghi di lavoro privati. Le donne single subiscono, inoltre, il mobbing sessuale, ovvero molestie messe in atto da colleghi e superiori, finalizzate a danneggiare immagine e carriera della persona in questione. Moltissime giovani donne si sono trovate a dover affrontare ammiccamenti e battute a sfondo sessuale, o tentativi di seduzione e inviti, almeno una volta nella propria vita professionale.
E’ la storia di Carla, 43enne, licenziata dopo non aver ceduto alle avance del capo reparto, ma che si è fatta forza e ha raccolto con un microfono in un portachiavi tutte le tristi battute per poi avanzare azioni legali e recuperare appieno il suo posto. Ma anche la storia di Mina, 37enne, costretta a turni esagerati e trattata in maniera discriminatoria che si è riscattata raccogliendo le prove con una cimice e portandole in Tribunale.
Di fatto, anche queste donne subiscono una sorta di discriminazione che le porta a rinunciare, per non perdere le posizioni professionali acquisite, a una vita privata, sia con un compagno che con dei figli. Bisogna tutelarsi affinché questo fenomeno cessi sia ai propri danni che a quelli di altre donne nella stessa situazione. E’ importante denunciare sempre, raccogliendo prove che incastrino i colpevoli attraverso strumenti professionali che permettano registrazioni chiare senza destare sospetti.