Quasi seimila reati e più di 3.500 procedimenti. Un dato che fa riflettere, quello della Procura della Repubblica del Tribunale dei minorenni di Milano per l’anno passato. Un dato che ha spinto la Provincia a lanciare il progetto “Educazione alla legalità”, per informare sul problema le famiglie e i giovani stessi per prevenirlo.
Trentamila euro per un progetto educativo che ha coinvolto diversi comuni dell’hinterland milanese, proprio perché sono quelli con una maggiore concentrazione di criminalità minorile, che va da atti intimidatori e di bullismo all’azione criminosa di vere e proprie baby-gang cinesi che minacciano i commercianti loro connazionali, costringendoli a pagare ingenti somme di denaro.
Ma non è solo Milano a far parlare di sé per la devianza minorile. Sono stati bloccati ieri, dalla Questura di Trento, dieci ragazzini tra i 15 e 17 anni. Bullismo, lesioni, furto aggravato e persino rapina, questo il quadro accusatorio per i capi della banda, un rumeno, un tunisino e un moldavo, due dei quali maggiorenni e tutti e tre con precedenti, arrestati dalla Polizia, alle cui dipendenze, però, vi erano i dieci ragazzini, alcuni dei quali trentini. Gli atti di violenza compiuti dalla banda sono tipici del bullismo, con cui i baby criminali terrorizzavano i loro coetanei, e non solo, per derubare telefonini e denaro.
Un problema, dunque, quello del bullismo che, pur avendo motivazioni diverse a seconda dei luoghi in cui si sviluppa, colpisce un po’ tutte le regioni della nostra Penisola, nei suoi centri urbani e nelle periferie delle grandi città, dove le situazioni di degrado sociale e familiare sono più frequenti e dove, a rendere più difficile la lotta a questi fenomeni, sopraggiunge un senso deviato dell’appartenenza “al gruppo”, che porta questi minori a vedere nelle forze dell’ordine e nelle istituzioni un nemico.
Informazione, formazione e rieducazione al sociale è quello che serve, ma a volte non basta a tranquillizzare i genitori, sempre più impegnati e sempre meno presenti fisicamente nella vita dei propri figli. È in questo caso che possono venire in aiuto diversi strumenti di controllo dei propri figli, per sapere, per esempio, se sono vittime di atti di bullismo o intimidazione. Microspie e microregistatori facilmente occultabili, da regalare loro, e cellulari spia che permettono di avere la situazione sempre sotto controllo tranquillizzando, così, anche i genitori più apprensivi.