Secondo uno studio etologico condotto in Inghilterra è emerso che tradire fa parte del nostro DNA. Motivazioni che vanno oltre la nostra volontà che, se pur di difficile comprensione, cercheremo di spiegare al meglio proiettandovi nel passato.
Il principio di tali azioni risale alle origini della specie umana, basti pensare al comportamento dei primati (gli scimpanzé) che condividono con il genere umano oltre il 98% del patrimonio genetico. Esistono differenze sostanziali tra i maschi e le femmine della specie in quanto, se i primi tradiscono la propria “compagna” per mettere al mondo molti più figli di quanti gliene possa garantire una soltanto, le seconde lo fanno al fine di assicurarsi una progenie che abbia caratteristiche genetiche migliori di quelle del proprio “compagno”.
Secondo gli etologi, le vere motivazioni che spingono al tradimento la specie umana, non vanno di molto oltre quelle degli scimpanzé perché, in genere, l’uomo tradisce inconsciamente al fine di garantirsi il maggior numero possibile di eredi, mentre la donna lo fa per concepire, altrettanto inconsciamente, un figlio con caratteristiche genetiche migliori rispetto a quelle del proprio marito.
Per intraprendere un rapporto extra-coniugale la donna è alla ricerca di caratteristiche ben definite: il 90% ha sempre allacciato un rapporto con uomini forti, sani, fertili, provvisti di risorse sufficienti da dedicare alla famiglia e soprattutto disposti a dedicargliele per molti anni; Il più delle volte però tali caratteristiche non sono tutte presenti in una sola persona, ragion per cui con il tempo si sente l’esigenza di trovare quel qualcosa che manca.
Non dimentichiamo anche che gran parte delle donne che non riescono a trovare il partner ideale, prima o poi si accontentano per evitare la solitudine, ma inconsciamente sono sempre alla ricerca di quel qualcosa che manca affinchè si sentano “complete”.
Esistono però anche delle differenze culturali, sociali, di costume e geografiche tra l’uomo e la donna. Il 70% dei tradimenti coniugali nascono sul luogo di lavoro e, grazie all’emancipazione femminile ormai non vengono vissuti più come sensi di colpa o tormenti. Tradire è diventato un momento di “riscoperta e di risveglio del proprio io” con gratificazione e ammirazione per sé stesse e le richieste di sistemi spia, microspie e quant’altro sono sempre crescenti.
Il senso più profondo della famiglia è in crisi ormai da tempo e pian piano sta svanendo anche la costituzione di un rapporto di coppia stabile e duraturo. Dove si arriverà di questo passo?