Sono finiti in tribunale una modenese di 49 anni, single e con un figlio, un distinto dirigente bancario, ora in pensione e sua moglie, al corrente della relazione clandestina intercorsa tra i due.
Episodi di stalking durati ben dieci anni, dal 2002 al 2012 e scaturiti da una relazione di natura esclusivamente sessuale. Dapprima sono arrivate continue e persistenti richieste economiche da parte della donna, poi le sceneggiate pubbliche per imbarazzare il banchiere. Il ricatto, quello di rivelare tutto alla moglie. Dal 2009 episodi ancora più aberranti: centinaia di sms, bigliettini lasciati nella cassetta postale o attaccati alla porta di casa, telefonate al numero fisso, messaggi attraverso terze persone.
Per disperazione l’uomo ha cambiato casa, ma non ha risolto il problema. La modenese è tornata all’attacco rubandogli la posta, intestandogli contratti di ogni sorta, rendendo palese la questione anche alla moglie. Ed ha addirittura prenotato sotto falso nome una camera nello stesso albergo dove la coppia passava le vacanze estive, pretendendo anche il pagamento del suo soggiorno.
L’uomo ha dapprima presentato una denuncia per ricatto a cui ha fatto seguito una controdenuncia della donna archiviata perché ritenuta insussistente. Il prefetto, su richiesta della vittima, ha obbligato la stalker a non avvicinarsi al dirigente bancario. Ma senza successo. L’anno scorso un’altra denuncia con nuovi particolari.
L’uomo parla di una donna che si sente tradita dall’abbandono, che pretende ciò che le era stato promesso e chiede continuamente denaro. Una donna che persino i familiari tengono a distanza e che vive di espedienti dietro una facciata rispettabile.
La persecuzione è terminata pochi mesi fa, quando lei gli ha fatto sapere di avere problemi di salute. Non è stata di certo la legge finora a fermarla come sempre ancorata alla mancanza di prove che attestino la sussistenza dello stalking. Casi simili hanno avuto anche epiloghi peggiori, altri hanno fatto ricorso a microspie Endoacustica e microcamere, collezionando valide prove per inchiodare i colpevoli.