Gli adolescenti nascondono ai genitori le loro attività su Internet

Gli adolescenti nascondono ai genitori le loro attività su Internet

Recenti ricerche europee hanno messo in luce una profonda discrepanza tra cosa gli adolescenti fanno con il pc e cosa sanno a riguardo i loro genitori.
Moltissimi ragazzi accedono quotidianamente a contenuti non appropriati essendo consapevoli di avere la fiducia dei propri genitori. A tal proposito il 31,8% dei genitori in Europa è certo che il proprio figlio dica tutto ciò che fa su Internet.
La questione risiede nel fatto che oltre il 40% degli adolescenti europei sa che i propri genitori disapproverebbero i siti che visitano, di questi, numerosi parlano di video dai contenuti discutibili, di musica scaricata illegalmente e il 6% fa riferimento all’acquisto di alcolici o farmaci online.
Ben il 26,5% degli adolescenti italiani ha ammesso di aver inviato o pubblicato su Internet una propria foto osé (la media europea si attesta all’11,6%). Quasi la stessa quantità di giovani in Europa ricerca intenzionalmente immagini di nudo o esplicitamente pornografiche e più di un terzo visualizza questo tipo di immagini un paio di volte al mese (il 54% nel Regno Unito).
Usuale è anche cercare online le soluzioni dei compiti a casa o delle verifiche scolastiche.
Allarmante è la percentuale di ragazzi (15%) che ha dichiarato di aver incontrato di persona qualcuno conosciuto online.
Ovviamente gli adolescenti adottano una serie di “imbrogli” per nascondere i propri comportamenti online ai genitori. Quasi la metà di essi, abbassa la finestra del browser quando un genitore entra nella stanza. Il 38,8% cancella la cronologia dal pc. Diversi visualizzano ciò che è “proibito” fuori casa, altri utilizzano un indirizzo di posta elettronica non conosciuto dai propri genitori.
Dal loro canto il 22,6% dei genitori ha affermato di aver avuto una conversazione sulla sicurezza online con i propri figli, ma, ancor più preoccupante, il 17,6% non ha fatto proprio nulla per monitorare il comportamento online dei propri figli, convinti che i questi non corrano pericoli online. Tra i genitori che controllano in qualche modo i propri figli, circa un quarto dei genitori ha impostato le funzionalità di parental control sul dispositivo mobile dei figli adolescenti, solo il 18,4% conosce la password del cellulare dei propri figli e ancora meno conoscono la password d’accesso alle e-mail o ai social network. Poco più del 2% imposta le funzionalità di parental control sul computer di casa. Il parental control spesso si rivela inutile dato che un genitore su cinque ha ammesso che il proprio bambino è più esperto di tecnologia di loro e che non sarà mai in grado di tenere il passo con le sue conoscenze online. A conferma di ciò, l’8,7% degli adolescenti ha ammesso di disattivare i controlli dei genitori sui propri dispositivi. I genitori più avveduti hanno fatto affidamento a strumenti semplici e molto sicuri come software spia sui cellulari o sistemi di monitoraggio a distanza dei pc. Questi sono dispositivi all’avanguardia, difficilmente rintracciabili da chi non ne è a conoscenza.
Queste attività di controllo sono consigliate anche da esperti nel settore della psicologia e dell’educazione in quanto non rappresentano una mancanza di fiducia, ma rafforzano la sicurezza dal mondo virtuale che è spesso causa di malumori e turbamenti nella vita quotidiana degli adolescenti.

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