Viene dagli Stati Uniti e si chiama anello anti-cheating, ossia anello antitradimento. È un anello che, portato per un certo periodo di tempo senza tirarlo via, marchia il dito con la scritta “I’m married”, “Sono sposato”. Questa è l’ultima invenzione di un’azienda americana, secondo la quale l’anello, marchiando il dito dei potenziali partner infedeli, metterebbe loro in condizioni di non provarci con il primo o la prima che capita.
Secondo una ricerca condotta dalla stessa azienda, infatti, oggi i single in cerca di partner non guarderebbero più il portafogli, o meglio lo guarderebbero in un secondo momento, ma il dito sul quale si porta la fede, per vedere se la persona interessata sia o sposata o meno.
E sempre lo stesso sondaggio rivela, dall’altra parte, che chi è propenso ad avventure extra-coniugali occasionali tenderebbe a togliere la fede quando frequenta luoghi come discoteche, bar o altri luoghi di incontri, quando non è accompagnato dal partner ufficiale.
Da oggi, però, secondo l’azienda americana, i mariti e le mogli fedeli non hanno più nulla da temere, grazie a questo anello che marchia il dito… come se una scritta bastasse a fare da deterrente a chi ha voglia di una scappatella senza compromessi.
L’anello, che tra l’altro non ha costi propriamente bassi, sta suscitando molte critiche. Si leggono, sui diversi siti che riportano la notizia commenti secondo i quali l’oggetto altro non sarebbe che il simbolo di una profonda mancanza di fiducia, senza la quale il rapporto non avrebbe ragione di esistere. Ci si chiede: “Se uno di voi sta prendendo in considerazione questo anello, allora probabilmente dovrebbe riconsiderare anche il matrimonio, punto”.
Altre domanda che ci si pone è sull’effettiva efficacia del metodo, ossia: basta un anello che marchia il dito a fare da deterrente e a scoraggiare chi “ci vuole provare” e basta un oggetto del genere a rassicurare i partner fedeli e sospettosi? A tale domanda nella maggior parte dei casi la risposta è no e c’è chi afferma di affidarsi a metodi più sicuri, magari ad un cellulare con software spia o a sistemi che permettono di monitorare il pc del proprio partner. Insomma, ad ognuno il suo metodo, ma gli utenti dubitano fortemente che un anello possa essere la soluzione ai problemi di infedeltà.