Cyberbullismo: i danni reali di azioni virtuali.

Cyberbullismo: i danni reali di azioni virtuali.

“Cyber”, ma non per questo non reale e pericoloso per la psiche dei ragazzi, il bullismo con i nuovi mezzi di comunicazione assume nuove forme, camminando su quella linea sottile che lo separa dal cyber-stalking.

Nel corso del 68° congresso della Società Italiana di Pediatria è stata presentata proprio ieri un’indagine che rileva la percezione dell’incidenza degli atti di bullismo tra i ragazzi delle scuole medie. Da questo studio emerge che i nostri ragazzi sarebbero sempre meno attaccati nella “vita reale” e sempre più perseguitati tramite strumenti Web, come i Social Network (Facebook in prima linea), ma anche semplici SMS e telefonate sul cellulare.

Il motivo di questo passaggio al virtuale (anche se le sofferenze provate dalle vittime sono reali) sarebbe il maggiore anonimato garantito da questi strumenti, un anonimato capace di trasformare in bullo anche chi magari nella realtà si sente più insicuro. Tuttavia, fanno notare gli esperti, questi nuovi mezzi di comunicazione non vanno demonizzati perché, oltre ai loro “contro”, hanno anche degli elementi a favore più difficili da trovare nella vita “fisica”, ossia sono in grado, per esempio, di creare maggiore empatia e solidarietà nei ragazzi, diffondendo un più ampio senso di giustizia.

Dicerie e falsità sul proprio conto, esclusione dal gruppo dei pari (lo ha fatto il 4% degli intervistati e lo ha subito il 2,4%), messaggi, post e video di minaccia o intimidazione (subiti dal 6,4%), per quanto avvengono sulla rete, rappresentano una vera e propria violenza psicologica, spesso anche peggiore di quella che si verifica nel reale, vista la capacità di questi mezzi di superare i confini geografici e di avvicinare persone lontane anche migliaia di chilometri. La derisione e l’insulto, quindi, smettono di essere circoscritti ad un particolare ambito geografico e sociale e diventano accessibili a tutti.

Basta fare un giro virtuale tra i vari gruppi di Facebook o guardare i video su Youtube, con relativi commenti, per rendersi conto di quanto questi strumenti se da un lato aiutano la coesione e la fratellanza, dall’altro rendono possibili anche violenza psicologiche senza pari.

Inoltre, “Non va poi dimenticato, in termini operativi, che il bullismo elettronico può essere maggiormente nascosto al mondo degli adulti, a causa di una generale maggiore competenza informatica e tecnologica dei ragazzi rispetto ai genitori o agli adulti in genere ed alla scarsa possibilità di controllare le comunicazioni inviate tramite internet o tramite cellulare”, ha spiegato Luca Bernardo, esperto di disagio giovanile.

Tuttavia, non bisogna dimenticare che, anche in questo spostamento dal reale al virtuale di certi comportamenti a rischio nei ragazzi, si possono reperire sul mercato degli apparecchi che possono aiutare i genitori a tenere sotto controllo i propri figli senza che questi se ne accorgano. Diversi sono infatti i modi per spiare un pc a distanza o per registrare i caratteri digitati sulla tastiera di un pc, permettendo, in questo modo, di scoprire le password dei ragazzi e di poter controllare i loro account e tutta la loro vita virtuale.

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