Anche il Papa è stato tradito

Anche il Papa è stato tradito

Forse non si può propriamente parlare di infedeltà aziendale, ma anche il Papa è stato vittima di tradimento.

In questi giorni è tornato in tribunale Paolo Gabriele,  l’ex assistente di camera di Benedetto XVI, accusato di furto aggravato per aver sottratto (e poi passato all’esterno) documenti riservatissimi, assieme  ad un assegno di 100.000 euro intestato al Papa, una pepita d’oro e una preziosa copia dell’Eneide risalente al 1581.

Ricostruiamo brevemente la vicenda: nel corso dei primi mesi del 2012 è stata riscontrata una sistematica fuga di documenti riservati riguardanti i rapporti all’interno e all’esterno della Santa Sede. Tali documenti hanno evidenziato le lotte di potere nell’ambiente ecclesiastico e alcune irregolarità nella gestione finanziaria dello Stato, come la mancanza di applicazione delle norme antiriciclaggio. Tra i documenti che più hanno fatto scalpore, vi è quello in cui si alludeva ad un presunto complotto di morte nei confronti di Benedetto XVI che doveva concludersi con l’elezione del prossimo pontefice individuato nel cardinale Angelo Scola. Il 25 maggio 2012, Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha reso noto il fermo di un uomo trovato in possesso di carteggi riservati del Papa. L’uomo è risultato essere Paolo Gabriele, maggiordomo privato del Papa dal 2006. Gli inquirenti hanno presto sollevato dei dubbi in merito al fatto che dietro lo scandalo denominato Vatileaks, possa nascondersi solamente Paolo Gabriele; a tal proposito nel mese di agosto è stato diffuso un comunicato ufficiale della Santa Sede relativo ai risultati della fase istruttoria e al rinvio a giudizio di Paolo Gabriele, insieme con un altro imputato, Claudio Sciarpelletti, informatico, dipendente della Segreteria di Stato.

Ad oggi sembra che Sciarpelletti ne sia uscito “senza macchia”, ma siano entrati a far da protagonisti della vicenda diversi cardinali con alte cariche e persone molto vicine a Sua Santità. Gabriele continua a ribadire di aver tradito il Papa e di averlo fatto da solo.

Sembra quasi surreale che i potenti mezzi di sorveglianza vaticani non siano riusciti a far luce sulla vicenda. Negli scorsi giorni, il Consiglio d’Europa, ha invitato la Santa Sede “a rafforzare il proprio regime di vigilanza” soprattutto in materia fiscale.

Ricordiamo che secondo quanto riportano dall’Adnkronos, autorevoli fonti di informazione, Giovanni Paolo II, non fu il solo ad essere spiato e controllato. Il cardinale Agostino Casaroli, segretario di Stato Vaticano dal 1979 al 1990, sembra fosse intercettato attraverso una cimice dal KGB per tutti gli anni ottanta. Inoltre, una suora a servizio del cardinale Casaroli, raccontano le stesse fonti, rintracciò accidentalmente una microspia alla base di una piccola statua della Madonna di Fatima collocata nella sala da pranzo. Insomma storie quotidiane che dovrebbero essere arginate magari ricorrendo a strumenti di bonifica ambientale, al fine di preservare la Santa Sede da fughe di informazioni facilmente strumentalizzabili.

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