USA, figlia vittima di bullismo. Papà assolda bulla per difenderla

USA, figlia vittima di bullismo. Papà assolda bulla per difenderla

Philip Prokop, un padre 42enne di Shelton, nel Connecticut, è stato arrestato dopo il presunto pagamento di 21 dollari ad una ragazzina di 17 anni per attaccare una 13enne sospettata di bullismo verso sua figlia.

“La gente mi ferma nei corridoi, – ha detto la figlia di Prokop al Today Show – afferra il mio stomaco dicendo che sono incinta e mi chiede a che mese sono”.

Prokop, sentendo sua figlia, decide allora di intervenire direttamente nella vicenda: va in un ristorante locale, si avvicina ai ragazzi che insultano sua figlia a scuola dicendo e chiede loro di porre fine alle presunte molestie.

“Mi presentai dicendo loro chi fossi e chi fosse mia figlia. Ho detto loro di porre fine agli atti di bullismo nei confronti di mia figlia”, ha affermato Prokup. “Poi ho visto una ragazza per terra. La stessa ragazza di cui mia figlia è stata vittima era addosso ad un’altra ragazza e la stava picchiando sul viso”.

Secondo lo Shelton Patch, Prokup è stato arrestato dopo che la polizia ha accertato che l’uomo aveva pagato l’adolescente che era a terra per picchiare la bulla di sua figlia. L’uomo, inoltre, avrebbe anche pagato un’altra 13enne per impedirle di farsi coinvolgere.

Ma Prokup si difende dicendo che tutto ciò che è stato detto su di lui è falso: sarebbe stato da ingenui fare tutto questo alla luce del sole, ha detto alla televisione WTNH.

Il 42enne è ora accusato di istigazione alla violenza e di lesioni su un minore. Arrestato, è stato rilasciato su una cauzione di10.000 dollari e dovrà comparire in giudizio l’8 agosto, secondo quanto afferma la NBC Connecticut.

Questo avvenimento ha scosso l’opinione pubblica, visto che non è il primo di questo genere. In Florida, infatti, una donna, Debbie Piscitella, è stata arrestata per il soffocamento di un ragazzo di 14 anni, per cyber-bullismo (presunto) verso sua figlia MCKenna, di 13 anni.

Apparendo in Good Morning America, Piscitella ha espresso rammarico per le sue azioni, dicendo di aver perso il controllo quando si è ritrovato faccia a faccia con il ragazzo, dopo che dirigenti scolastici avevano fallito nell’aiutare sua figlia.

Due avvenimenti lontani nello spazio dal contesto italiano, ma vicini per similarità di situazioni in cui molti ragazzi “inciampano”. Due atti estremi, quelli dei genitori, che riflettono le mancanze da parte delle scuole e di chi dovrebbe vigilare sui ragazzi. Una mancanza che porta spesso i genitori ad intervenire in prima persona per difenderli e per controllarli. Spiare le loro sta diventando una pratica diffusa che lascia aperto il dibattito tra i difensori della privacy a tutti i costi, anche quando si tratti di minori, e coloro che, invece, promuovono l’utilizzo di strumenti di controllo per spiare i propri figli e per prevenire certi atti.

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